RASSEGNA STAMPA

Montegrino: compie cent’anni il monumento al Piccio

Ricorre quest’anno il centenario dell’inaugurazione del monumento che sorregge il busto in bronzo dell’insigne pittore Giovanni Carnovali detto il Piccio, eretto al centro della piazzetta antistante la sua casa natale a Montegrino, nel 1912.
L’idea del monumento fu proposta dall’avvocato Giulio Moroni (1877-1957) concittadino e grande ammiratore del Piccio, che nel 1911 lanciò per primo l’iniziativa, riportata poi sulla rivista “L’Illustrazione Varesina” e ripresa anche sulla “Cronaca Prealpina”.
A Montegrino si costituì un Comitato composto dal sindaco, cav. Luigi Pontevia, dallo stesso Giulio Moroni, da numerosi altri estimatori dell’artista, fra i quali il conte Guido Biandrà di Reaglie, imparentato con il noto storico Marco Formentini.
L’incarico per il busto fu affidato a Egidio Giovanola (1892-1960), giovane scultore milanese che trascorreva con la famiglia periodi di villeggiatura a Montegrino. Il Giovanola, nato ad Ala di Trento, aveva studiato presso l’Accademia delle Belle Arti a Bologna, poi si era diplomato a Brera nello stesso corso frequentato da Carlo Carrà e Felice Casorati e aveva ottenuto anche l’abilitazione all’insegnamento del disegno nel 1915.
Visse nel capoluogo lombardo dove si fece conoscere come apprezzato architetto e scultore. Il suo nome resta legato a numerose opere di scultura o bassorilievi di notevole valore artistico che si trovano a Milano nel Cimitero Monumentale, nell’atrio dell’Azienda Municipale Tramviaria in Foro Bonaparte (bassorilievo Omaggio dell’Azienda ai suoi dipendenti). Realizzò nel 1921 il Monumento ai caduti di Brebbia (VA), nel 1922 il Monumento ai Caduti di Bressana Bottarone (PV) e nel 1925 quello di Zavattarello (PV).
Lo scultore non ancora ventenne, fu contattato dal Comitato per il monumento e accettò l’incarico, offrendo gratuitamente il suo lavoro per il gesso del busto, che scolpì “con molta arte ed espressione” secondo le sembianze di un autoritratto del Piccio. Oggi il gesso si trova depositato a Luino, presso Palazzo Verbania.
Trovato lo scultore, si aprirono allora le sottoscrizioni per raccogliere la somma necessaria per realizzare il busto in bronzo e il Comitato pubblicò su “La Prealpina” del 6 novembre 1911 un appello a tutti gli ammiratori del “genialissimo pittore”. Fu anche richiesto un contributo finanziario alla Sotto-Prefettura del Circondario di Varese, che tuttavia rispose negativamente.
Lo stesso Consiglio Comunale, sindaco Luigi Pontevia, deliberò solo ad inaugurazione avvenuta, il 29 settembre 1912, un sussidio di L. 100 da stanziarsi nel bilancio 1913 “considerato che l’erezione di tale monumento ha portato lustro e decoro al paese che diede i natali al celebre pittore, ritenuto che il monumento stesso fu dal Comitato offerto al Comune il quale addivenendone proprietario si vede accresciuto il patrimonio di un ricordo prezioso permanente ed artistico…”
Comunque, fra la somma raccolta con la sottoscrizione e grazie alla generosità dall’autore del bronzo, si riuscì a realizzare il monumento che fu solennemente inaugurato il 15 settembre 1912 alla presenza di una folla di residenti e villeggianti e di numerose autorità giunte da Luino, Varese, Milano e Cremona, la città dove il Piccio è sepolto.
Il discorso ufficiale fu pronunciato da Giulio Moroni che lodò l’artista, senza dimenticare i lunghi anni di oblio che avevano oscurato la sua ardimentosa modernità. Allo scultore Giovanola fu offerta, in segno di approvazione per l’opera eseguita, una medaglia d’oro.
Non tutti i concittadini, tuttavia, parteciparono alla celebrazione: fra questi i componenti della Società Filarmonica-Filodrammatica che criticarono fortemente l’iniziativa e con delibera assembleare rifiutarono qualsiasi contributo “ritenuto che il pittore Giovanni Carnevali non fu affatto l’uomo meritevole di tanti onori a cui lo si volle elevare”.
Negli anni successivi, il monumento subì qualche modifica: nel 1914 con delibera del Consiglio Comunale si accettò che esso venisse abbellito da una cancellata in ferro battuto offerta da Giulio Moroni; nel corso della seconda guerra mondiale la cancellata e il bronzo furono rimossi dal monumento, come testimonia un foro ancora oggi visibile sul lato destro del busto, per essere fusi per la patria. Fortunatamente il bronzo fu salvato e ricollocato al suo posto; nel 1952 il Comune deliberò di riordinare e circonscrivere con colonnette in cemento la zona in cui venne eretto il monumento; all’inizio degli anni ‘70 il cemento fu tolto e l’acciottolato posto alla base fu racchiuso da un cordolo in granito.

Quest’anno l’Associazione Culturale “Amici di Giovanni Carnovali detto il Piccio” da anni  promotrice di una nuova rinascita dell’artista e di numerosi eventi a lui dedicati, intende ricordare, in collaborazione con il Comune di Montegrino e la locale Proloco, il centenario dell’inaugurazione del monumento, il suo autore e tutti coloro che operarono per la realizzazione di tale opera.

Si è pertanto pensato di ripulire e ridare freschezza al bronzo del busto, progettato da Egidio Giovanola e di sistemare il cordolo attorno al basamento in granito. Sono stati tagliati i cespugli che nascondevano parte del monumento, attorno alla base è stato tolto l’acciottolato ormai in pessime condizioni e sostituito con nuovo materiale, è stata predisposta una targa in ottone per ricordare l’evento.

La celebrazione del centenario si svolgerà domenica 7 ottobre 2012, giorno della festa patronale di Montegrino. Numerose le autorità che hanno accolto l’invito a venire a Montegrino; fra queste citiamo il conservatore dell’Accademia Carrara di Bergamo, prof. Giovanni Valagussa, che aveva collaborato nel 2007 alla mostra di Cremona “Piccio, l’ultimo romantico”. Ricordiamo infatti che, proprio presso la scuola di disegno della stessa Accademia Carrara, il Piccio era stato ammesso non ancora dodicenne, a studiare l’arte pittorica sotto la guida del maestro Diotti.

Al mattino, nella piazzetta antistante la casa natale, sarà allestita una interessante mostra che permetterà di conoscere la storia del monumento e dello scultore Egidio Giovanola attraverso foto, documenti, articoli di giornali e cartoline d’epoca. Due di queste cartoline, datate 1912, saranno a disposizione dei visitatori.

Nel pomeriggio, al termine della processione e del tradizionale incanto per la festa patronale, verso le ore 16.00, tutti si riuniranno attorno al monumento del Carnovali per la celebrazione del centenario. Dopo il saluto delle autorità, sarà ricordata la figura dello scultore Giovanola e il prof. Valagussa renderà omaggio al grande artista montegrinese. La posa sul monumento di una targa a ricordo del centenario suggellerà la manifestazione.

Al termine sarà offerto un rinfresco presso la Sala Consiliare dedicata al Piccio.

(Carolina De Vittori)

 

Il Corriere del Verbano - Edizione n.39 di mercoledì 25 settembre 2013
Montegrino, a Cremona applausi al Caimano sul Po

Il nuotatore Maurizio Cozzoli ha reso omaggio al pittore "Piccio"
Un sole quasi estivo ha riscaldato domenica 22 settembre la nuotata del Caimano del Po, al secolo Maurizio Cozzoli, che ha voluto rendere omaggio, con la sua abilità di campione di gran fondo di nuoto, al pittore Giovanni Carnovali nel 140° anniversario della sua morte.
Ad attenderlo a Cremona si è recata una delegazione degli Amici del Piccio di Montegrino con la presidente Carolina De Vittori, il consigliere comunale Marco Gugole e altri amici, ai quali si sono uniti alcuni rappresentanti del Comune di Sissa Parmense (dove il Piccio era stato ritrovato il 9 luglio 1873) e di Cremona, come Emanuela Grande, organizzatrice della nuotata, e Marcello Ventura, consigliere comunale.
Nessuna tristezza ha accompagnato la manifestazione, ma piuttosto un’atmosfera di velata gioia che si è concretizzata in un corale applauso all’arrivo del Caimano, accompagnato da un ombrello chiuso con una fettuccia rossa, proprio come faceva il Piccio nelle sue nuotate.
Il gruppo si è poi recato nel parco delle Colonie padane, dove si trova una colonna sormontata dal volto del Carnovali, con lo sguardo rivolto verso il grande fiume, posata dai cremonesi nel 1973, primo centenario della scomparsa dell’artista.
Infine gli Amici del Piccio si sono spostati al cimitero, nella Cappella Bertarelli, dove hanno lasciato dei fiori, un lume acceso e una preghiera. (Carolina De Vittori)

 

Il Corriere del Verbano
Edizione n.37 di mercoledì 11 settembre 2013
Montegrino Valtravaglia, refrigerio della cultura
nel solleone agostano

En plein degli Amici del Piccio nelle quattro serate di musica, immagini e film

(CDV) Quattro appuntamenti, quattro proposte diverse, un'identica notevole accoglienza di pubblico. Questo, in sintesi, il bilancio delle serate culturali organizzate, in agosto, dagli Amici del Piccio a Montegrino Valtravaglia (Varese). Il successo, oltre a confermare la qualità di programmazione, mette ali al lavoro dell'Associazione guidata da Carolina De Vittori. Questa la scansione delle quattro serate che hanno trovato il più vario e articolato gradimento.

*Nella frazione di Bosco Valtravaglia, lunedì 12 agosto, un concerto d’organo molto speciale ha calamitato appassionati di musica organistica nella chiesa dell’Annunciazione. Oltre che organista di talento, Maria Cecilia Farina ha sorpreso anche come cantante, arricchendo con la sua splendida voce le note solenni dell’antico strumento. Il concerto, patrocinato dalla Provincia di Varese, è stato anche proiettato su maxi schermo all’interno della chiesa, per permettere di seguire visivamente il veloce scorrere delle mani dell’organista sulla tastiera.

*Sempre a Bosco, martedì 13 agosto, dopo una affollata “cena in compagnia” nel Bar-Ristorante Cacciatori, Achille Locatelli ha aperto le porte alla nostalgia con alcuni filmati di vario genere. I nostalgici del tramino bianco che collegava Varese a Luino hanno potuto rivedere il percorso degli anni trenta attraverso le immagini un po’ sbiadite di un filmato Luce. I frequentatori della balera degli anni ’90 si sono riconosciuti nei più giovani “cantanti allo sbaraglio” del divertente karaoke ripreso da Alberto Sirianni nel 1996. La storia del furto della Gioconda ha attirato l’attenzione di tutti coloro che non conoscevano il gesto di Peruggia. I paesaggi del varesotto e delle valli del luinese sono stati presentati attraverso le immagini suggestive di un filmato realizzato dalla provincia di Varese e completato dalle foto affascinanti di Giovanni Ravelli.

*A Montegrino il Teatro Sociale, lunedì 19 agosto, ha visto la partecipazione di molti giovani alla serata loro dedicata con la proiezione dell’originale film-documentario “Appunti su Montegrino”, realizzato nel 2012 dal gruppo di studenti montegrinesi e villeggianti “I MonteBosco Stars”. Il successo è stato sottolineato da un lungo applauso che ha strappato al regista del gruppo, Samuele Bianchi, la promessa di preparare un nuovo film…a sorpresa.

*Ancora nel Teatro Sociale di Montegrino, martedì 20 agosto, si è svolta la serata più rilevante dell’estate. Gli Amici del Piccio hanno proposto il loro “Omaggio a Piccio e Chiara” in modo decisamente personale, con la proiezione di filmati inediti.
La studiosa di Piero Chiara, Francesca Boldrini, ha introdotto il cortometraggio “Una cattiva scelta” realizzato dal cineamatore Ermete Brolpito nel 1978 e tratto dall’omonimo racconto dello scrittore luinese, presentato per la prima volta a Montegrino per gentile concessione della famiglia Brolpito. Per l’occasione era presente in sala anche il protagonista del racconto Almo Montarese nel ruolo di Tommaso Sarsale, che ha sorpreso tutti con la sua simpatia di giovane quasi novantenne. Il filmato, i cui esterni sono stati girati a Luino, è stato apprezzato per la sua atmosfera di fedele corrispondenza al racconto di Piero Chiara.

Carolina De Vittori ha illustrato il rapporto di profonda ammirazione che legava Chiara al Piccio, come risulta da vari articoli pubblicati dallo scrittore e dalla raccolta di disegni picceschi, iniziata da Chiara negli anni ’60. La presidente degli Amici del Piccio ha poi introdotto tre filmati inediti relativi al Carnovali.
Al termine della serata il pubblico ha potuto ammirare l’esposizione di alcune foto di Piero Chiara scattate da Enrico Lamberti, una mostra di disegni del Carnovali e le tre medaglie commemorative coniate a Bergamo e a Cremona nel 1973, in occasione del primo centenario della scomparsa del Piccio nelle acque del Po.


 

 

 

ArteVarese 03-04-2013

Bosco: ritorna il manto restaurato

Scrivono alla nostra Redazione: grandi preparativi per la Festa patronale dedicata all'Annunciazione, che coincide quest'anno con la realizzazione del primo ciclo di restauri di opere preziose collocate presso la chiesa di Bosco, voluto dalla parrocchia. 

 Grandi preparativi per la Festa patronale dedicata all'Annunciazione, che si celebra ogni anno la seconda domenica dopo Pasqua, nella speranza di un tempo più clemente di quello che marzo offre abitualmente. Una festa che coincide quest'anno con la realizzazione del primo ciclo di restauri di opere preziose collocate presso la chiesa di Bosco, voluto dalla parrocchia e curato dall'Associazione Culturale "Amici di Giovanni Carnovali detto il Piccio", che si è a lungo attivata per trovare i fondi necessari e seguire le pratiche con la Curia e la Sovrintendenza durante tutto il periodo dei lavori.

Sabato 13 aprile, alle ore 21.00 presso la Chiesa di Bosco, saranno esposte e presentate le tre tele seicentesche, restaurate nel corso del 2011 e 2012. "
Il sacrificio di Isacco" della cerchia del Vermiglio, il "Battesimo di Cristo" della scuola lombarda e una "Madonna con Bambino e due Santi", copia da Perugino, già esposte presso la Banca Popolare di Bergamo a Luino.
Ma il restauro più atteso è quello del
Manto della Madonna, che sarà visibile in tutta la sua rinnovata bellezza, accolto da un concerto d'organo eseguito da Ivan Pedrocca.

 La Santa Messa solenne sarà celebrata domenica 14 aprile alle ore 10.00 e, nel pomeriggio, alle 14.30  seguirà la tradizionale processione con il simulacro della Madonna, attraverso le vie del  centro storico di Bosco, addobbate a festa.
Il restauro del Manto

Finalmente, dopo una decina di anni di processioni senza manto, la bella statua della Madonna col Bambino sarà nuovamente ricoperta dal suo prezioso piviale, ritornato integro e splendente dopo un lungo restauro eseguito presso il Laboratorio Restauro Tessili Antichi dell'Abbazia Benedettina "Mater Ecclesiae", Isola di San Giulio, Orta.
La relazione storica che le rev. Suore ci hanno fornito permette di evidenziare la bellezza e l'unicità di un manufatto risalente all'inizio del sec. XVIII, certamente donato alla Madonna da una ricca sposa della famiglia dei Visconti, come già aveva scritto il parroco don Augusto Dell'Acqua in un testo del 1939 e come si deduce dalla simbologia dei preziosi ricami che, in modo speculare, abbelliscono tutto il piviale. L'interpretezione di molti elementi presenti nel manto suggerisce una lettura in chiave tematica che è legata sia alle nozze che alla devozione mariana.
Per questo motivo si è voluto sottolineare l'importanza del ritorno del manto con una interessante pubblicazione "Il Manto della Madonna", in tiratura limitata e numerata,  che offrirà a tutti una lettura affascinante dei ricami e della loro simbologia.

Inoltre, sarà predisposta una cartolina a ricordo del restauro del piviale, che è stato sostenuto da numerosi parrocchiani e dalla ditta Sipi s.r.l. e curato da Carolina De Vittori  e Achille Locatelli.

Sarà finalmente disponibile anche una "immaginetta" raffigurante la bella statua settecentesca della Madonna, della quale esisteva solo una stampa datata 1892. Tutto il materiale edito a ricordo del restauro del manto sarà disponibile a partire dal 13 aprile presso la chiesa di Bosco o potrà essere richiesto agli "Amici del Piccio".

(Carolina De Vittori)

 La statua della Madonna

 

Dettaglio dei ricami

 Dettaglio dei ricami

 

ArteVarese - Marzo 2013

Grandi restauri presentati a Luino

Due preziose tele seicentesche della Chiesa parrocchiale di Bosco. "Il Battesimo di Cristo" e la "Madonna in trono con Bambino e i Santi Giovanni Evangelista e Agostino" sono esposti in banca a Luino al termine del restauro, per il taglio del nastro della sede rinnovata della UBI Banca Popolare di Bergamo.

Sarà ufficialmente presentata al pubblico la Sede rinnovata della UBI Banca Popolare di Bergamo in via P. Chiara, VENERDI 1 MARZO alle ore 17.00, con una eccezionale esposizione di due tele restaurate della parrocchia di Bosco. L'evento è organizzato in collaborazione con l'Associazione Culturale "Amici di Giovanni Carnovali detto il Piccio" che ha iniziato nel 2010 il progetto di recupero della quadreria della Chiesa parrocchiale dell'Annunciazione in Bosco.

La presidente Carolina De Vittori si è da subito attivata per la ricerca dei fondi necessari e nel corso del 2011 e 2012 è stato restaurato dal Laboratorio di restauro Piero Lotti di Varese un primo gruppo di tre tele, di notevole valore artistico, a giudizio della responsabile della Soprintendenza al Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico per la provincia di Varese.

"Il sacrificio di Isacco", opera seicentesca attribuita alla cerchia del Vermiglio, è già stata presentata al pubblico nell'aprile del 2012, suscitando grande interesse per la sua spiccata somiglianza con la tela del Vermiglio conservata presso la Galleria di Palazzo Bianco a Genova.

Le due nuove tele seicentesche non hanno una attribuzione certa, ma sono di buona fattura e costituiscono un patrimonio importante oltre che per il loro valore intrinseco, anche per la testimonianza di fede di coloro che hanno voluto lasciare alla loro chiesa un dono prezioso.

"Il Battesimo di Cristo", attribuibile alla scuola lombarda del XVII° secolo, nella scia della pittura del Vermiglio, di Daniele Crespi, di Carlo Ceresa, richiama un'iconografia abituale per tale soggetto, ma risalta per la accuratezza dei drappeggi dei due protagonisti, per la dolcezza del volto di Cristo che rimanda a certi personaggi di Bernardino Luini, per la raffinata e discreta presenza degli angeli che assistono al Battesimo per eccellenza. Anche il paesaggio sullo sfondo rievoca alcune opere leonardesche.


"Madonna in trono con Bambino e i SS. Giovanni Evangelista e Agostino" è una raffinata copia seicentesca della stessa pala eseguita dal Perugino nel 1494 per la nobile famiglia cremonese Roncadelli, esposta nella Chiesa di Sant'Agostino a Cremona. Nel corso del restauro si è scoperto che la tela era stata danneggiata da una forte fonte di calore che aveva irrimediabilmente annerito l'abito della Madonna, annullando così il colore e il panneggio nella parte inferiore del dipinto. Si evidenzia comunque anche in questa tela la buona tecnica dell'anonimo autore, che ha saputo mantenere in tutti i particolari dei personaggi e dell'architettura che li circonda la stessa elegante esecuzione del Perugino.

         Grande è la soddisfazione degli "Amici del Piccio" e del parroco don Giovanni Giudici perché l'obiettivo della restituzione di un primo gruppo di opere alla parrocchia è stato finalmente raggiunto: i tre dipinti verranno ricollocati in chiesa e saranno visibili a tutti, in attesa della sistemazione della sacrestia e, contributi permettendo, del restauro conservativo di altri quadri. L'intento finale è infatti quello di aprire presso la parrocchiale di Bosco il primo museo di opere "sacre" nel nord della provincia. Da non dimenticare che presso la chiesa di Bosco è esposto anche l'artistico "Presepe di radici di Fermo Formentini", opera molto ammirata e unica nel suo genere.

Le spese per i restauri sono state coperte grazie alle offerte dei parrocchiani di Bosco e al sostegno di Fondazione Unione Banche Italiane per Varese, Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus e Banca Popolare di Milano. Le tele resteranno esposte al pubblico da lunedì 4 a venerdì 8 marzo 2013, nella Sala delle conferenze della UBI di Luino, negli orari di apertura della banca (8.30-13.00/ 14.40-16.00). La presentazione presso la Chiesa di Bosco è in calendario per la vigilia della festa patronale, sabato 13 aprile, ore 21.00.  (Carolina De Vittori 07-02-2013)

 

Sacrificio di Isacco

Battesimo di Cristo

Madonna in trono con Bambino e Santi