È scomparso Fermo Formentini, l’artista delle radici

Fermo aveva due grandi passioni: la bicicletta e l’arte. Le sue erano tutte opere uniche, ma il suo capolavoro rimane il presepe fatto con le radici boschive

Una vita vissuta con l’entusiasmo di un giovane fino a 95 anni compiuti, mesi trascorsi lontano dalla famiglia dal 1940 al 1943 a causa della guerra, un matrimonio lungo e felice, celebrato nel 1945, anni di lavoro e di impegno sociale nel suo paese, il tutto accompagnato da due grandi passioni: la bicicletta prima e l’arte in età più matura che si è concretizzata in opere uniche nel campo della pittura, della poesia, ma soprattutto della scoperta di radici boschive che hanno dato vita al suo capolavoro: il “Presepe di radici di Fermo Formentini”.

In tale breve testo, potremmo riassumere l’esistenza di Fermo Formentini, boschese nato nel 1919 e scomparso venerdì 24 luglio, alcuni mesi dopo la morte della cara moglie Alda. 

Formentini faceva parte di quel piccolo gruppo di fortunati che possiedono il dono di intravvedere, in un pezzo di radice per altri insignificante, l’anima della natura, alla quale restituire nuova vita, raccogliendo il legno destinato altrimenti a trasformarsi in terriccio boschivo o ad ardere in qualche camino.

 La sua casa è diventata nel corso degli anni un piccolo museo, dove l’artista ha raccolto e messo in ordine una serie di radici a tema, che richiamano con le loro forme rugose, contorte, o lineari, animali di ogni genere, atleti pronti a gareggiare nelle diverse discipline,  forme sconosciute o familiari, personaggi dei brani evangelici della natività da secoli riproposti nel presepe.

Raccontava Fermo che il legno è sempre stato una sua passione, nata forse quando, ancora quattordicenne, quarto di cinque fratelli, iniziò a lavorare come apprendista in una falegnameria, imparando a trasformarlo in oggetti vari.

Ma la sua vita è stata una poesia di immagini che egli ha trascritto anche sulla carta, in italiano e in vernacolo, toccando temi legati al suo paese, alle tradizioni, alle appassionanti gare in bicicletta che gli valsero trofei in gioventù e tanto divertimento con un gruppo di amici pensionati, alle numerose attività sociali in parrocchia che hanno scandito la sua vita, all’impegno dedicato per molti anni come fondatore e presidente della sezione boschese dell’Associazione Combattenti e Reduci, al presepe che ha riempito ogni giornata dell’artista ormai pensionato.

Resterà sempre vivo in tutti il suo ricordo, ogni volta che i suoi “amici” vorranno rivedere il suo presepe, le sue “Natività” donati alla Chiesa di Bosco e affidati per la cura all’Associazione “Amici del Piccio” con il gruppo dei “Sostenitori del Presepe di radici”. I funerali si svolgeranno lunedì 27 luglio, ore 17 presso la Chiesa parrocchiale di Bosco (Montegrino) di
Carolina De Vittori